IL MITO DELL' OTTANTE
La mitologia di Ottante inizia nell’antico Egitto. Nella mitologia egizia, infatti, gli Ogdoad sono le otto divinità adorate a Hermopolis. Le più antiche leggende raccontano infatti che, fin dalla notte dei tempi, quando il mondo antico non era ancora stato creato, otto divinità primordiali rappresentavano l’insieme delle forze primigenie discendenti dall’essenza del Caos: le otto divinità erano venerate, omaggiate e rispettate del quindicesimo cerchio dell’Alto Egitto, ad Ermopoli e formavano l’Ogdoade.
Si narra ancora che numerose erano le antiche cosmogonie egizie che credevano in nove divinità primordiali; un’eccezione presentava la città di Ermopoli in cui l’Ogdoade, in egiziano antico “khemeniu”, era costituita dal culto della “Sacra e antica città degli Otto“: il culto si basava sull’adorazione soltanto di otto divinità primordiali astratte chiamate Heh.
Queste divinità sono rappresentate da quattro coppie, quattro maschi e quattro femmine, che esistevano già prima della creazione del Dio Sole. L’Ogdoad creò un fosso che sorgeva dalle acque primordiali, e su questo formò un uovo da cui emerse il giovane Dio Sole. Da questo uovo è nato il Dio Atum e iniziò il processo di creazione del mondo.
Pitagora, successivamente, dichiarò che l’ottava conferiva al nostro pianeta la sua forma.
La mitologia di Ottante è legata anche alla costellazione di Mensa e al suo legame con la parte sud del nostro pianeta, l’Antartide, l’ Ant-Arctica, il Polo Sud, opposto all’Orsa minore, che contiene la stella Polare, che indica il Polo Nord.
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